SUD Rail è nata all’indomani dello sciopero di
novembre/dicembre 1995 da sindacalisti che tracciavano un bilancio negativo
delle confederazioni sindacali, incapaci o che si rifiutavano di organizzare un’azione
intercategoriale indifesa delle acquisizioni sociali e delle pensioni.
La creazione di SUD Rail è così la conseguenza di un
bisogno espresso dai ferrovieri di un’altra forma di sindacalismo:
- radicato nell’azione collettiva (dalla petizione allo
sciopero prorogato, dal volantino alla manifestazione...) che ha per obiettivo
di invertire i rapporti di forza a favore dei salari in generale,
- che dà priorità di parola ai salari, attraverso la
democrazia in opposizione alle strategie degli apparati sindacali tradizionali,
- che privilegia l’informazione, di tutti i ferrovieri per
permettere a ciascuno di farsi la sua opinione e di essere attore delle proprie
scelte. Per questo SUD Rail pubblica tutti i testi della direzione durante le
vertenze,
- che passa sulle dispute e le divisioni per agire insieme,
- che non si ferma alle porte della SNFC, ma raggruppa
insieme tutti i lavoratori delle ferrovie e partecipa alle azioni ed alle lotte
dei disoccupati e di tutti i "Senza" (Sanspapier - senza tetto...),
- che combatte per l’uguaglianza dei diritti delle donne,
degli omosessuali e dei lavoratori stranieri...
Questo sindacalismo è stato contestato in partenza dalla
direzione SNFC e infelicemente da altri sindacalisti. Direzione/CGT/CFDT/FO/CGC
hanno anche tentato con 130 processi di interdire il nostro diritto ad esistere.
SUD Rail è oggi la terza forza sindacale in seno alla SNFC
(elezioni professionali di Marzo 2002), la prima in alcune filiali di gruppo
(EFFIA servizi, CNC...) ed in molti cantieri di pulizia e manutenzione dove
operano imprese che sottopongono i lavoratori a pratiche particolarmente
retrograde.
Quando rafforzano SUD Rail attraverso l’adesione, la
militanza, il voto al momento di elezioni categoriali, i salariati danno un
messaggio forte e senza ambiguità alla direzione, al ministero, al padronato.
Un messaggio di difesa del servizio pubblico, di rifiuto di
ogni privatizzazione e smantellamento della SNFC. Un messaggio chiaro alla
volontà dei ferrovieri di prendere la parola senza lasciarla agli apparati
sindacali o a dei ministri. In sintesi un messaggio di solidarietà, di Unità e
di Democrazia.
Un sindacalismo intercategoriale
Dalla sua creazione SUD Rail ha cercato di stabilire dei
legami intercategoriali con altri sindacati. Il nostro pensiero di solidarietà,
di giustizia sociale e di tolleranza attraverso il rigetto di tutte le forme di
discriminazione sociale, razziale, di sesso, filosofiche o religiose, non poteva
limitarsi alle porte delle nostre imprese. L’adesione all’unione sindacale
"G10 Solidaires" si inscrive in questa ricerca di un sindacalismo di
tutti i salariati e di trasformazione sociale.
L’Unione sindacale "G10 Solidaires" (G10:
"Gruppo dei dieci" poiché all’origine questa unione raggruppava
dieci organizzazioni) privilegiando l’interesse generale, rivendicando una
migliore distribuzione della ricchezza e dei redditi e difendendo il servizio
pubblico, ha riunito su queste basi 80.000 aderenti attraverso 52 unioni locali
e 32 sindacati nazionali o federazioni [SUD PTT, SNVI - impôts - SUD
Santé-Sociaux - SUD Aérieus, SUD Education SUD Michelin, SUD Métaux, etc...]
Nelle lotte
Queste strutture sindacali hanno partecipato attivamente ai
conflitti sociali di questi ultimi anni (educazione, imposte, trasporti, poste e
telecomunicazioni ed anche LU, Moulinex, Mac Do, Emplois Jeune...). Fedele ai
valori di solidarietà Solidaires è ugualmente presente a fianco dei
disoccupati di Agir Contre le chomage (AC Agire contro la disoccupazione), dell’Associazione
per l’Impiego, l’Informazione e la Solidarietà (APEIS) e del Movimento
Nazionale dei Disoccupati dei Precari (MNCP)
Contro la mondializzazione liberale
Noi non vogliamo lasciare costruire un’Europa dei ricchi
contro i salariati ma anche contro tutti gli altri popoli. Noi rifiutiamo che la
legge del mercato sia il regolatore dei rapporti sociali e umani. Al contrario,
noi vogliamo promuovere dei rapporti di cooperazione nelle relazioni economiche
in luogo e posto della concorrenza sfrenata generata dal liberismo. È per
questo che da Seattle a Genova, passando per la Marcia Mondiale delle Donne a
New York o ancora a Bruxelles e a Siviglia, l’Unione Sindacale G10 Solidaires
è presente per far emergere un forte movimento sindacale e sociale mondiale.
Organizzarsi democraticamente
Al fine di evitare il pericolo di istituzionalizzazione, di
delegazione di potere, di "esperti", di superstrutture, di dirigenti
mediatizzati e distaccati dalla base che conduce le confederazioni nel loro
funzionamento attuale, l’Unione Sindacale Solidaires ha optato per un
funzionamento democratico in cui ogni struttura sindacale, piccola o grande,
conta per una voce. Prendere il tempo di dibattere e convincere piuttosto che
imporre, ricercare ciò che si unisce piuttosto ciò che ci divide, è un altro
modo di costruire l’azione sindacale. In questo senso Solidaires ha l’ambizione
di essere un elemento di risposta alla crisi del sindacalismo.
Un sindacalismo di lotta
È la strada che ha scelto SUD Rail, rifiutando l’istituzionalizzazione
e la delega. Senza giocare e senza dire no a tutto, ma piuttosto, per un lavoro
di analisi, di spiegazione, di mobilitazione.
Le lotte nelle quali si è impegnato SUD Rail, sono
rivelatrici di questo metodo. Sia nel quotidiano in una squadra o un cantiere
per difendere il collega sanzionato o perseguitato dalla sua gerarchia o,
ancora, più largamente durante le vertenze nazionali sui salari, l’impiego,
le condizioni di lavoro.
Sul piano nazionale, SUD Rail è stata al centro di lotte
importanti in questi ultimi anni: per una vera riduzione dell’orario di lavoro
e contro l’accordo per la "flessibilità" siglato dalla Direzione
CGT/CFDT, contro lo smantellamento della SNCF attraverso la creazione di RFF
(separazione tra infrastrutture e gestione della rete), la "gestione per
attività" che prepara la privatizzazione.
SUD Rail si batte anche al fianco del personale dei Comitati
di stabilimento, dei salariati delle filiali della SNCF e delle imprese di
pulizia e manutenzione. Una delle nostre priorità è la lotta per i diritti
uguali e contro la precarietà.
Noi abbiamo organizzato l’azione di impieghi giovanili (emplois jeunes)
(contratti precari inventati dalla sinistra) che si sono battuti per l’essere
ammessi definitivamente alla SNCF; grazie a questo la situazione degli
"impieghi giovani" è meno drammatica alla SNCF che in ben altri
settori dove sono sul punto di essere licenziati dopo 3, 4 o 5 anni di
sfruttamento! Da allora un coordinamento di collettivi "Impieghi
giovani" si è creato, e SUD Rail lo sostiene.
Nei settori della pulizia e della manutenzione, SUD è molto
impegnato: i sindacati "tradizionali" (CGT - CFDT - FO) qui sono con
le loro tre grandi maggioranze totalmente corrotte da un padronato a pratiche
esecrabili di compromesso. Con qualche altra forza (CNT, una minoranza della
CGT) appoggiamo le lotte, spesso dure, di questi salariati; l’esempio più
calzante recentemente, è la lotta che hanno condotto dopo il mese di marzo 2002
le donne delle pulizie d’ARCADE che si sono confrontate al gruppo
multinazionale ACCOR.
Un sindacalismo indipendente e rispettoso delle diversità
SUD Rail raggruppa lavoratori di condizione, d’origine e di
convinzioni diverse.
Tutti si riconoscono su una motivazione comune: la difesa
delle rivendicazioni e la costruzione di un sindacalismo Solidale, Unitario e
Democratico.
Solidale: perché è insieme, nei cantieri e negli uffici,
che noi potremo resistere alle manovre e imporre le nostre rivendicazioni. È
con gli altri settori pubblici e i cittadini coinvolti che noi difenderemo l’impiego
e il servizio pubblico.
Unitario: perché le differenze di idee o di parte non devono
dividere quando c’è la necessità dell’azione per mettere fine alla
situazione catastrofica della crisi sociale e agli attacchi contro i ferrovieri.
Nessuna forza è di troppo, bisogna semplicemente prendere o riprendere a
lavorare insieme.
Democratica: perché ciascun deve poter dare il suo parere e
partecipare alle decisioni per cui il movimento sia forte. Al posto di dare lo
spettacolo di liti di capi, il sindacalismo deve trovare la strada del di
battito democratico a tutti i livelli, cominciando dalla base.
SUD Rail non è agli ordini di nessun partito politico, di
alcuna chiesa e non intende inserirsi in una politica di cogestione con la
direzione.
Sindacalizzarsi, è difendere la propria libertà, è darsi
un modo di agire. C’è una evidenza: insieme si è più forti. È con lotte
unitarie e solidali che noi possiamo preservare le nostre conquiste (pensione,
statuto...) ed avanzare su questioni come i salari, l’orario... Il
sindacalismo permette anche ad ogni lavoratore di non trovarsi isolato in caso
di controversie, di essere informato sulla situazione, sui suoi diritti, di
riflettere, dibattere ed agire con gli altri, di non essere una semplice pedina
nell’impresa e la società. Essere sindacalizzato e solidale non è essere
reclutato. È il modo di essere pienamente cittadino.
SUD RAIL: Un sindacalismo diverso
È chiaro che tutto il sindacato ha bisogno per funzionare di
strutture e di regole di funzionamento. Queste strutture devono essere al
servizio del salariato e non l’inverso.
- A SUD Rail gli aderenti sono raggruppati in sezioni
sindacali di stabilimento che sono la base della riflessione e delle decisioni.
I congressi fissano gli orientamenti, le strutture hanno la funzione della loro
messa in opera.
- Il peso democratico dato, a ciascun aderente, a ciascuna
sezione di stabilimento nelle decisioni che saranno prese, è l’elemento
caratterizzante del sindacalismo che noi vogliamo.
- Il sistema della consultazione individuale è adottata e
condiziona tutte le fasi per siglare accordo nazionale.
- Ciascun delegato o rappresentante deve rendere conto del
suo mandato dopo tutte le riunioni con la direzione.
- Durante i consigli federali, che riuniscono almeno ogni due
mesi l’insieme delle nostre strutture, è messo in opera un sistema di
"doppio voto": per mandato, secondo il numero di aderenti di una
parte; per sindacato (ciascun sindacato equivale ad una voce) d’altra parte.
Per essere valida una decisione deve raccogliere almeno il 66% dei voti
favorevoli, nei due collegi: piuttosto che decisioni "strappate" ciò
che vogliamo sono degli orientamenti veramente condivisi.
Agli incontri separati cui la direzione (di troppi
sindacati!) è affezionata, noi privilegiamo le riunioni intersindacali dove
ciascuno può esprimersi davanti a tutti, l’unica soluzione per evitare le
manovre d’apparato...
SUD Rail si impegna ad una trasparenza finanziaria sulla
utilizzazione delle quote e del denaro versato attraverso i comitati di Impresa.
Il segnale forte di una volontà di difesa delle conquiste sociali e del
servizio pubblico
Gli incidenti ferroviari ripetuti in Inghilterra, i fiaschi
economici e sociali nelle telecomunicazioni, i danni nella Sanità e nella
protezione sociale di nuovo in Gran Bretagna, la gestione dell’acqua in
Francia o ancora le interruzioni elettriche in California hanno confermato il
pericolo della privatizzazione.Si tratta di:
privatizzazioni rampanti e mascherate
L’attacco contro il servizio pubblico, cioè i servizi di
cui si ha bisogno per vivere (acqua, educazione, sicurezza, sanità,
elettricità, telecomunicazioni, amministrazione pubblica, trasporti), supera l’ambito
della sola apertura ai capitali privati. Settori interi di servizi pubblici sono
già privatizzati quasi totalmente (acqua, trasporti stradali di viaggiatori,
cliniche ospedaliere, scuole) altri lo sono nei fatti anche senza che si tocchi
il capitale della casa madre. È il caso della SNCF con la moltiplicazione delle
filiali, il ricorso massiccio alla "sous-traitance" e la
regionalizzazione. La "regionalizzazione", iniziata dal governo di
sinistra per alcuni settori come i trasporti ferroviari e amplificata dalla
destra, permette di annientare la nozione di servizio uguale per tutti sull’insieme
del territorio.
Disimpegno dello Stato, rimessa in causa del servizio pubblico
In accordo con la comunità Europea, i differenti governi
hanno progressivamente disimpegnato lo Stato dalle sue responsabilità in
materia di servizi al pubblico ed alla collettività. Le dichiarazioni politiche
reclamanti delle riduzioni di spese e di impieghi pubblici o delle riduzioni di
imposte (tasse) vanno nello stesso senso. Questa politica ha delle conseguenze
maggiori sul servizio reso alla popolazione e sulla pianificazione del
territorio.
Noi non consideriamo che tutto deve passare per lo Stato.
Altre forme di organizzazione della società sono possibili,
più federaliste. Ma oggi il "meno Stato" rivendicato dai capitalisti
è il "più della legge della giungla". Le alternative sono da
ricercare, è con le lotte che noi lo costruiremo...
L’avvenire che noi prepariamo non è né obbligatorio né
scritto nel marmo.
In Europa l’opinione pubblica reclama sempre più un
ritorno a servizi di qualità aperti al più grande numero di cittadini. L’esempio
della Francia, che accoglie i bambini alla scuola a 2 anni, ha ancora uno dei
migliori sistemi di sanità del mondo e dei trasporti in comune di qualità, è
spesso citato a livello internazionale. Il rifiuto di sottometterci a coloro che
vogliono trasformarci in merce prende, oggi, un nuovo slancio.
In Francia, nel corso dell’ultimo trimestre 2002 molte
manifestazioni di ampiezza nazionale hanno risposto all’appello di sindacati
di differenti settori (Energia - Educazione - Ferrovieri). E qualche volta,
sulla pressione di sindacati alternativi e di strutture di base le
confederazioni hanno avuto un carattere più attivo.
L’unione sindacale G10 Solidaires lancia l’appello per far convergere
questi movimenti
Noi siamo esposti al rischio di essere battuti gli uni dopo
gli altri, di essere completamente sottomessi dal governo. Bisogna far un passo
in più verso un vasto movimento sociale e di opinione di difesa dei nostri
diritti collettivi e di impiego. Noi possiamo imporre l’arretramento del
governo sui piani di privatizzazione di EDF e di Air France, sugli attacchi all’impiego
pubblico, lo smantellamento del servizio pubblico come alla Posta e alla SNCF.
Oggi bisogna dire e ridire "questa Europa del mercato libero, questo
governo che sprona alla sottomissione alla Borsa ed agli speculatori,
calpestando dappertutto i nostri diritti sociali, bisogna sconfiggerla, bisogna
fermarli".
Un sindacalismo internazionale
L’attività internazionale è parte integrante del nostro
sindacalismo.
Noi vogliamo costruire una società più giusta: potremmo noi
chiuderci nella frontiere degli Stati?
Noi agiamo specificatamente come organizzazione, tanto sul
piano categoriale che intercategoriale, ma anche all’interno di reti
internazionali che riuniscono forze sindacali, associazioni di lotta contro le
esclusioni, per i diritti umani sociali, civili...
Contro la liberalizzazione,
per il servizio pubblico ferroviario
SUD Rail si oppone alle direttive europee volte a
"liberalizzare" sempre più le ferrovie. Pertanto, l’esempio inglese
e le sue conseguenze drammatiche in materia di sicurezza, riprovevole in termini
di servizio offerto e di costo per la collettività, è eloquente!
Queste scelte sono politiche. Si discute di annullare i
servizi pubblici, di stroncare le conquiste dei lavoratori di questi settori e
lasciar posto agli appetiti capitalisti.
In Francia, i governi succedutesi hanno tutti assecondato e
anticipato questo obiettivo; memorabile è l’ipocrisia di cui hanno fatto uso
quando alcuni si sono trincerati dietro "le decisioni di Bruxelles".
Nel nostro settore categoriale SUD Rail intende portare
avanti un’azione internazionale con tutte le forze sindacali disponibili.
Più volte abbiamo chiesto di essere associati al lavoro
della federazione internazionale dei trasporti (I.T.F.) e della federazione
europea (E.T.F.). Questo ci è stato rifiutato a causa del veto posto da alcuni
sindacati francesi già membri (CGT, CFDT, FO).
Noi abbiamo sviluppato un lavoro concreto con dei sindacati
ferrovieri di più paesi europei. Molto stretto con la Confederazion General del
Trabajo di Spagna (CGT), con le organizzazioni italiane Sindacati Autonomi e di
Base (ORSA-Ferrovieri) e la Confederazione Unitaria di Base (CUB-FLTU) ed ora
Rail Marittime TRansport Union (RMT) in Gran Bretagna; dei legami esistono anche
con altri paesi (Paesi Baschi, Belgio, Russia, Germania, Svizzera, Lussemburgo...)
- Incontri regolari (come a Saint Denis il 27 novembre, a
Roma, il 14/15 gennaio) hanno luogo per un lavoro di confronto sulle nostre
realtà (regolamento del lavoro di differenti reti), le nostre rivendicazioni,
la socializzazione di informazioni è così realizzata.
- Partecipiamo alle manifestazioni organizzate negli altri
paesi; diverse delegazioni di altre organizzazioni erano a fianco di SUD Rail
durante la manifestazione dei ferrovieri francesi a Parigi il 26 novembre
scorso. Saremo presenti a Madrid il 5 febbraio per la giornata di difesa del
servizio pubblico ferroviario organizzata dai nostri compagni della CGT.
- Insieme ad altre organizzazioni, interveniamo presso
parlamentari europei, abbiamo ugualmente pubblicato volantini comuni dei nostri
diversi sindacati in più lingue, distribuiti ai ferrovieri dei nostri
rispettivi paesi.
- Attualmente, lavoriamo insieme per l’organizzazione di
uno sciopero internazionale per la metà di marzo, data "ufficiale"
della liberalizzazione del traffico del trasporto ferroviario.
Su scala internazionale più vasta, gli appelli allo sciopero
a oltranza sono visti con insuccesso. Questo invece è quello che noi vogliamo
fare, noi dobbiamo costruire gli scioperi internazionali!
Mettere in moto contro il capitale la maggioranza del mondo
Noi interveniamo soprattutto nel nostro settore
professionale. La lotta per un mondo solidale passa anche da qui. Ma non basta.
SUD Rail lavora con sindacati di ferrovieri in Africa, in
Asia, in America del Sud. Aiutando questi compagni che combattono le
privatizzazioni, la mano messa sui popoli dall’Organizzazione Mondiale del
Commercio e dei grandi gruppi, noi lottiamo contro il neo-colonialismo dei
profitti elevati per qualche multinazionale.
Delegazioni di SUD Rail si sono recate in Giapponese, nel
Senegal, in Messico, in Russia per tessere dei legami con i sindacalisti di
questi paesi, organizzare formazioni sindacali, reti di scambio di informazioni.
Ebbene, questa lotta non si limiti ai soli ferrovieri!
Ed è per questo che agiamo anche con più movimenti
associativi: Marce Europee, Trans International Exchange, Marcia Mondiale delle
Donne, Maghreb dei diritti dell’uomo, Comitato di Solidarietà Palestina,
Collettivo Ya Basta! di solidarietà con il Chiapas, convoglio sindacale per la
Cecenia, Federazione delle associazioni di solidarietà con i lavoratori
immigrati (FASTI), gruppi d’informazione e di sostegno agli immigrati (GISTI),
CIMADE sostegno ai rifugiati, A.T.T.A.C., Centro di Studi e di iniziative di
solidarietà internazionale (CEDETIM), Associazioni di Tecnici, Esperti,
Ricercatori (AITEC), Amnesty International, Agire qui per un mondo solidale,
Survie, Azione mondiale dei popoli...
È con lo stesso spirito che abbiamo risposto favorevolmente
all’invito del L.A.B. (Paesi Baschi) per la sua conferenza sindacale
internazionale a metà ottobre o ancora degli organizzatori del Forum Sociale
Marocchino, a fine dicembre.
Parte importante delle "marce internazionali contro la
disoccupazione, la precarietà, le esclusioni" dopo le primarie del 1977,
SUD Rail è anche presente a tutte le manifestazioni internazionali dove si
tratta di affermare "che un altro mondo è possibile: Millan, Praga Nizza,
Goteborg, Genova, Bruxelles, Barcellona, Siviglia, Firenze...
Costruire una rete sindacale internazionale
In seno all’unione sindacale "Solidaires"
partecipiamo alla costruzione di una rete che speriamo raccolga l’insieme del
movimento sindacale che si inscrive dentro una pratica di rifiuto del
capitalismo, di costruzione di una alternativa.
Un primo incontro ha avuto luogo in giugno 2002, uno nuovo è
programmato per la fine di febbraio 2003, nel frattempo ci siamo trovati
sicuramente bene al Forum Sociale Europeo di Firenze.
Riguardo al settore ferroviario, SUD Rail prepara un incontro
internazionale che dovrà tenersi in Aprile a Parigi, con delegazioni europee,
africane, asiatiche, sudamericane.
Per SUD Rail queste reti, questi incontri devono permettere
di riflettere sulla società che vogliamo costruire, analizzare i progetto e le
decisioni di coloro che governano ma soprattutto contribuire all’elaborazione
di strumenti per le lotte. Possiamo immaginare tutte le "migliori società
che vogliamo", senza lotta sociale per imporla tutto resterà nel dominio
dei sogni.