Movimento dei lavoratori e sinistra in Paraguay

Peter Lambert

Dal Maggio al Settembre 2002 il Paraguay è stato agitato da proteste della società civile che per un breve periodo hanno minacciato l’amministrazione del Partito Colorado, e ne hanno bloccato con successo le principali e più caratterizzanti politiche economiche. Una vasta alleanza di movimenti sociali e di sezioni della società civile raggruppate entro l’appena formato Congreso Democràtico del Pueblo (CDP) hanno lanciato una mobilitazione altamente efficace contro le misure anti-terrorismo ed il pacchetto di riforme economiche dell’amministrazione di Luis Gonzàles Macchi. Una strategia a livello nazionale fatta di marce, dimostrazioni e blocchi stradali ha condotto alla decisione senza precedenti del governo di accettare tutte le istanze del CDP, inclusa la sospensione indefinita di tutti i piani di privatizzazione.

Questa è stata la più grande e più vittoriosa protesta di massa dall’inizio della transizione alla democrazia nel 1989, che riflette il disincanto e l’alienazione popolare nei confronti sia della politica istituzionalizzata sia di una elite politica distante e corrotta. Addirittura, questa è stata la prima volta da quando ha preso il potere nel 1946 che un governo del partito Colorado è stato costretto ad arrendersi alla protesta popolare, ed è stata la prima volta in America Latina che un processo di privatizzazione è stato fermato nel suo moto da una opposizione popolare coordinata.

Inoltre, la vittoria nelle elezioni dell’anno successivo (2003) di Nicanor Duarte Frutos, un membro del partito Colorado al potere, ha coronato una campagna elettorale degna di nota per l’inclusione di molte delle istanze principali della protesta del 2002, come l’alleviamento della povertà, una retorica anti-privatizzazione, misure per ridurre la corruzione, ed una riforma democratica dello stato. Diversamente dai suoi predecessori, Duarte ha fatto ogni sforzo per mostrarsi come un uomo del popolo, opposto alle elites di potere tradizionali, e desideroso di mostrarsi fermo nell’opposizione a quelli che egli stesso definiva pacchetti economici imposti dall’estero e neoliberalismo selvaggio. Almeno retoricamente, Duarte si ritrovava spalla a spalla con una nuova generazione di presidenti, che include Lula, Chàvez e Kirchner, e che ha parlato della necessità di porre le riforme economiche e sociali in favore dei poveri prima delle richieste della finanza internazionale. La crescita di movimenti sociali e di nuovi discorsi di sinistra in molta parte dell’America Latina sembrava infine aver raggiunto il Paraguay, spesso visto come il cimitero della sinistra.

Questo articolo esamina la traiettoria storica della sinistra in Paraguay nel secolo XX, concentrandosi principalmente sullo sviluppo dei movimenti sociali e della sinistra politica durante la transizione alla democrazia che culminò con gli eventi del 2002 e del 2003. Si argomenta che mentre non vi è stata alcuna ri-emergenza della sinistra politica tradizionale, ci sono segni di una “resurrezione della società civile” (O’Donnell & Schmitter 1986: 26) che sta spingendo per l’adozione di politiche tradizionalmente associate con la sinistra. Il successo del 2003 sembra aver stimolato una fazione dominante dello stesso Partido Colorado, almeno retoricamente, verso una piattaforma politica a favore dei poveri ed anti-globalizzazione. Tuttavia, rimane da vedere se questo significhi la crescita di un autonomo e radicale movimento di base o anche un ritorno della sinistra.

1. Prospettiva Storica

Pur non essendo mai stata una grossa forza politica, la nascente sinistra politica in Paraguay nella prima metà del secolo XX si ritrovò minata dal ruolo avuto in due grandi conflitti; la sua opposizione alla Guerra del Chaco con la Bolivia (1932-1935) e la sonante sconfitta dell’alleanza ribelle, della quale faceva parte, nella brutale guerra civile del 1947. Certamente la decisione di opporre, in un’atmosfera di nazionalismo eccitato al massimo, quella che era evidentemente una invasione boliviana, minò molto dell’appoggio popolare che i partiti Comunista (PCP) o Socialista (PSR) stavano costruendo [1]. La decisione di combattere con l’alleanza ribelle dominata dai Liberali durante la guerra civile del 1947 ebbe conseguenze anche più severe, con la distruzione della sinistra non-Colorado in Paraguay ed il suo susseguente esilio e scomparsa dalla scena politica.

Tuttavia, questi eventi hanno nascosto problemi più strutturali, radicati nello sviluppo storico della politica e dell’economia del Paraguay, che rimangono fattori chiave nella spiegazione della debolezza della sinistra. In primo luogo, il Paraguay nella prima metà del ventesimo secolo non ha avuto alcun processo significativo di industrializzazione, e quindi è rimasto una economia basata in maniera predominante sul settore rurale, con una classe operaia urbana ridottissima. I partiti della sinistra sono stati incapaci di attrarre appoggio popolare, rimanendo essenzialmente una sinistra senza lavoratori e contadini (Arditi e Rodrìguez, 1987). Si trattava infatti di partiti con una mentalità urbana in una società prevalentemente rurale, che di conseguenza avevano poca influenza sulla maggioranza rurale e non poterono ottenere l’appoggio dei sindacati che stavano emergendo. Questi mostrarono una chiara tendenza a non fidarsi di alleanze con partiti politici (Medina, 1987). In termini di ideologia, il carattere anti-ideologico dei partiti principali del Paraguay (Liberal, Colorado e brevemente Febrerista)  [2] risultò in alleanze politiche più di indole personale, familiare e clientelistica che ideologica. Tutti i partiti includevano un ampio spettro di posizioni ideologiche. Alla fine, il partito che con più successo ha costruito radici tra i contadini, attraverso un discorso nazionalista, agrario e populista, è stato il Partido Colorado.

La dittatura anti-comunista del generale Alfredo Stroessner (1954-1989) ha prevenuto qualsiasi ri-emersione della sinistra. Il regime, basandosi sulla lealtà dei suoi due pilastri, le forze armate ed il Partito Colorado, operò uno stretto controllo sull’organizzazione sindacale (per mezzo della ufficialista Confederaciòn Paraguaya de Trabajadores - CPT), la politica locale e la società (attraverso la rete di sezioni di partito o seccionales e di caudillos locali Colorado) e sulla opposizione politica. La repressione dell’opposizione reale (come la invasione guerrigliera del 1959 - 64) [3], sospetta o semplicemente immaginata, minò ulteriormente qualsiasi organizzazione. Addirittura, mentre la sinistra politica era degna di nota per la sua assenza, la sua immagine (specie quella del comunismo) fu coerentemente usata da Stroessner come giustificazione della repressione e della dittatura. Inoltre, Stroessner manipolò e sviluppò con successo il discorso populista e nazionalista del Partito Colorado (che si era appropriato di molti discorsi di sinistra) per consolidare l’ampia base di supporto popolare che il partito aveva nella maggioranza povera e rurale.

L’opposizione politica che effettivamente emerse fu permessa o tollerata da Stroessner come parte di una facciata democratica che prevedeva la partecipazione dell’opposizione alle elezioni, che serviva solamente a permettergli di fingere una legittimità democratica (Arditi, 1992). Poiché qualsiasi vera opposizione politica che potesse minacciare il sistema era proibita, l’opposizione fu limitata alla lenta crescita di movimenti sociali. L’emersione negli anni 60 dei movimenti di base sociali, la Leghe Agrarie Cristiane (ligas agrarias campesinas) fu significativa perché rappresentò il primo movimento contadino indipendente dai partiti politici ed il primo movimento di opposizione di sinistra basato sui contadini (Medina, 1997). Sebbene fossero severamente represse nella metà degli anni 70, queste leghe ispirarono la crescita di altre organizzazioni contadine negli anni 80, tutte organizzate primariamente su base locale con domande concernenti la terra e, sempre più, la democrazia.

Con il procedere degli anni 80, ci fu una impennata nell’organizzazione dei movimenti sociali, con significativo accesso e dominanza politica del Partido Colorado. Nel 1980 fu fondato il Movimiento Campesino Paraguayo (MCP), che continuava il lavoro organizzativo delle LAC, mentre nel 1985 la formazione del Movimiento Intersindical de Trabajadores (MIT) ruppe il monopolio del potere della CPT, che era dominata dal partito Colorado, creando lentamente lo spazio per la ri-emersione di sindacati indipendenti di opposizione. Nel 1987 l’arrivo della Federaciòn de Estudiantes Universitarios Paraguayos (FEUP) ruppe in modo simile il monopolio del Partido Colorado sulla organizzazione degli studenti. Per il 1989 organizzazioni di contadini, sindacati, studenti e donne stavano cominciando a riempire un vuoto politico, simultaneamente evitando alleanze con i partiti politici di opposizione [4].

2. Dominazione Colorado nella Nuova Democrazia

Qualsiasi speranza di un sollevamento popolare contro Stroessner fu prevenuto dal colpo di palazzo dell’uomo forte militare di Stroessner, il Generale Andrès Rodriguez, nel 1989. Questi cominciò immediatamente un processo di apertura democratica controllata. Eppure, malgrado la sua stretta associazione con la dittatura di Stroessner, dal 1989 il Partito Colorado ha dominato dal punto di vista elettorale. Sebbene il partito sia stato squassato dagli apparentemente interminabili e distruttivi fazionalismi, e le preferenze elettorali siano scese da più del 70% nel 1989 ad appena il 37% nel 2003, il fatto è che il partito Colorado ha vinto ogni singola elezione presidenziale e legislativa [5]. Molto del suo successo è dovuto ad una rete clientelistica continuata, specialmente diffusa in campagna, ma anche alla sua abilità ad adattarsi ed a rinnovarsi, per divenire dalla sera alla mattina il partito della democrazia e della modernizzazione mantenendo al contempo le sue credenziali nazionaliste, e, cosa ugualmente importante in termini pratici, i suoi legami con i militari, il settore pubblico ed i contadini.

Quello che veramente colpisce delle elezioni dal 1989 è il fallimento della sinistra, o anche della opposizione moderata, di offrire una sfida unita, progressista e seria alla dominanza del Partito Colorado, malgrado quest’ultimo sia stato caratterizzato da corruzione rampante, fazionalismo ed inefficienza. Questo non vuol dire che la sinistra non abbia avuto successi. Nel Maggio 1991 una coalizione di cittadini, sinistra e gruppi sindacali - ma non la sinistra politica - formò Asunciòn para Todos (APT) [6] sotto la leadership di Carlos Filizzola, e vinse le elezioni municipali di Asunciòn. Tuttavia, questo successo locale ed urbano non si è ripetuto a livello nazionale [7]. Il PLRA [8] è rimasto l’opposizione principale, ma malgrado alberghi correnti di sinistra, esso è limitato dalla sua identità “qualunquista”, da una piattaforma politica moderata e da faide interne. Il Partido Encuentro Nacional (PEN) emerse nel 1993 per sfidare la dominazione Colorado e PLRA, ma è rimasto un’alternativa moderata e principalmente urbana. Anche quando questi due partiti si sono uniti nel 1998 sotto il “programma dei sogni” di Carlos Filizzola e Domingo Laìno (entrambe figure precedentemente associate con la sinistra), sono finiti sconfitti dal Partido Colorado. Infine, nelle elezioni del 2003 un altro partito moderato, urbano e non-ideologico, il Partido Patria Querida (PPQ) è venuto fuori ma senza essere capace di sfidare in maniera seria il Partito Colorado [9].

Le cause di tutto questo sono multiple ma riflettono debolezze storiche della sinistra in Paraguay. I movimenti politici della sinistra rimangono prevalentemente urbani, con poche radici profonde in campagna, come ben dimostrato dal fallimento dell’APT che non è diventato una forza politica nazionale da urbana che era. Il risultato è che non sono stati capaci di inserirsi nella cultura, o tekò, della maggioranza di lingua Guaranì [10]. Questo è legato al fatto che la sinistra non ha trovato alcuna unità dietro un discorso coesivo, un’ideologia o una strategia, e perciò non è stata capace di rappresentare una valida alternativa politica a livello nazionale. Invece, è rimasta una forza di minoranza divisa e prevalentemente urbana. Questo è esacerbato dalla natura non-ideologica di tutti i maggiori partiti, che contengono fazioni (spesso in guerra) provenienti dall’intero spettro politico. Questa sinistra è dunque dispersa in partiti più ampi (specialmente il PEN, il PLRA e nel 2003 il PPQ) sotto piattaforme politiche moderate, riformiste e non ideologiche, o quando cerca di correre sola, come nel caso dell’ala apertamente di sinistra del PT, rimane una forza elettorale molto minore e principalmente urbana.

D’altro canto, malgrado i legami con la dittatura di Stroessner e l’inefficienza, corruzione e fazionalismo caratteristiche della gestione del potere durante la transizione, il Partido Colorado rimane la forza politica più forte e diffusa, al potere dal 1946 attraverso guerra civile, dittatura e democrazia. Ha poco meno di 1 milione di membri affiliati, equivalente al 43% del registro elettorale o al 20% della popolazione, ed una vasta rete di 394 seccionales o uffici locali. In più, è riuscito a mantenere un alto grado di potere istituzionale, controllo dei ranghi burocratici e collegamenti con le forze armate, mentre a livello locale ha mantenuto il suo potere basato sulle lealtà familiari ed affettive, il clientelismo, e la sua presenza attraverso le seccionales. Il suo fascino è meno ideologico (contiene elementi da vari tipi di posizioni politiche) ma basato sulla risonanza del suo discorso populista e nazionalista tra i contadini e la sua profondamente radicata comprensione dell’identità nazionale e della tekò della maggioranza povera. Addirittura, l’associazione del partito con l’identità nazionale è tale che durante la transizione ha potuto mantenere la sua pretesa di essere il partito del Paraguay, come ben reso dallo slogan delle elezioni municipali del 1996 “somos todos colorados”. Come ha detto il Presidente Duarte, essere Colorado è più di una scelta politica; è una cultura, persino una religione [11].-----

Molte di queste caratteristiche sono rappresentate dalla figura di Lino Oviedo [12], la cui spettacolare ascesa militare e politica sotto i Presidenti Rodriguez (1989-1993) e Wasmosy (1993-1998) lo ha reso temporaneamente il politico più popolare del Paraguay, e tuttora una forza politica significativa in Paraguay dal suo esilio brasiliano. Mentre la sua ascesa al potere era in parte basata sul supporto ricevuto da parte sia del Partido Colorado sia dei militari, e l’accesso a risorse di stato, la sua vasta popolarità era basata su di una estensione del tradizionale populismo Colorado tra i settori popolari. Un discorso pro-contadino, basato sul nazionalismo, la riforma agraria, la sua conoscenza della tekò contadina e la sua pretesa di costituire la salvaguardia della sovranità nazionale in tempi di crisi economica e sociale, ha messo Oviedo, un populista autoritario, in grado di presentarsi come il nuovo Messiah, un cacique dei nullatenenti, appropriandosi ed adattando elementi di discorsi Colorado e di sinistra, come diritti umani, riforma agraria ed anti-imperialismo.

3. L’ascesa dei Movimenti Sociali dal 1989

Se la sinistra ha avuto scarsi risultati dal 1989, i movimenti sociali sono stati moderatamente più positivi nella transizione. Sono entrati nella transizione deboli, frammentati e disorganizzati, ma l’inizio della transizione era anche accompagnato da uno sgorgare di istanze popolari a lungo represse, che ha condotto ad una pletora di scioperi, invasione di terre, conflitti del lavoro e organizzazione popolare. Tuttavia, è divenuto presto chiaro che la transizione non avrebbe necessariamente portato gli sperati cambi sociali ed economici, che c’era uno iato tra le istanze delle organizzazioni sociali e quelle dei partiti politici, e che governi successivi si sarebbero fermamente alleati con gli interessi dei latifondisti e del business (Fogel, 1997, Riquelme & Rodriguez, 2002).

Con il progredire della transizione, le richieste del movimento contadino crebbero dall’aspetto settoriale (riforma agraria, credito e sussidi) a più ampi temi come l’opposizione alla privatizzazione, l’anti-neoliberismo, il ritiro dal Mercosur, la riforma della sanità, dell’educazione e dei servizi sociali. Questo ha anche condotto a tentativi di superare la disunione organizzativa e la frammentazione per mezzo di federazioni ombrello. Nel 1994 le principali organizzazioni contadine formarono la Mesa Coordinadora Nacional de Organizaciones Campesinas (MCNOC) che supervisionò la prima (e di grande successo) marcia contadina su Asunciòn per portare le richieste di riforma agraria. Questo a sua volta ha portato alla creazione della prima alleanza tra sindacati ed organizzazioni contadine, il Congresso Unitario, che organizzò il primo (e solo) sciopero generale di successo della transizione. Tuttavia, l’unità ebbe vita breve; il Congresso Unitario presto si ruppe, mentre nel 1998 alcune organizzazioni contadine lasciarono il MCNOC per formare la Federaciòn Nacional de Campesinos (FNC) - che porta avanti richieste e strategie quasi identiche.

Questa mancanza di unità si è riflessa anche sul movimento sindacale. Un improvviso fiorire di attività organizzativa a seguito della caduta di Stroessner non fu capace di sostenersi e fu seguito da divisioni tra federazioni sindacali. Per il 1996, queste ammontarono a cinque, in un paese ove solo il 7% dell’EAP, cioè 175,000 lavoratori, sono sindacalizzati [13]. Tale frammentazione era dovuta meno a differenze ideologiche che a differenze di personalità, struttura e strategia. Combinata con l’inefficacia ed il fazionalismo interno, questa ha condotto ad un processo di declino manifestatosi nella mancanza di adesioni agli scioperi generali.

Verso la fine degli anni 90 i movimenti sociali permanevano divisi in una molteplicità di organizzazioni diverse, generalmente disperse e non coordinate, che tendevano a mobilitarsi attorno alle proprie specifiche domande, ed erano spesso divise lungo linee personali piuttosto che ideologiche. In più, malgrado alcune lotte protratte e ben organizzate, poche conquiste concrete erano state ottenute, specialmente in termini di riforma agraria, che non figurava nemmeno più nei manifesti delle principali opposizioni politiche (Riquelme & Rodriguez, 2002).

Tuttavia, da el Marzo Paraguayo del 1999, che fu percepito fino ad un certo punto come una vittoria di elementi della società civile [14], è venuta fuori una organizzazione dei movimenti popolari più unificata, che protesta contro un’ampia varietà di questioni, dalla corruzione e l’impunità alla privatizzazione, gli aumenti delle tasse e la riforma dello stato. Concretamente questo è avvenuto nella forma di due organizzazioni ombrello, il Frente Nacional de Defensa de los Bienes Pùblicos y el Patrimonio Nacional (composto di vari sindacati compresa la contadina FNC) e la Plenaria Popular Permanente (composta di sindacati, movimenti indipendenti della società civile, studenti, organizzazioni non-governative ed il MCNON). A seguito di riuscite mobilitazioni contro il governo sia della FNC sia del MCNON, queste si misero insieme nel Maggio 2002 nel Congress Democràtico del Pueblo, che rappresenta il più vasto e più vario movimento sociale della transizione (Palau, 2002).

Le richieste del CDP erano vaste e radicali, concentrandosi sulla sconfitta di una larga parte delle proposte governative che includevano la legislazione antiterrorismo, un incremento dell’imposta sul valore aggiunto delle produzioni agricole, la privatizzazione (specificamente della compagnia telefonica di stato COPACO e di alcune strade), la riforma del settore bancario pubblico, e venivano anche proposte misure contro la corruzione rampante. A seguito di una strategia nazionale di marce e di blocchi stradali nel maggio 2002, il governo accettò tutte le richieste di questa organizzazione eccetto la privatizzazione della COPACO. Ulteriori proteste e la minaccia di enormi proteste convergenti su Asunciòn condussero il governo alla capitolazione. Malgrado pressioni dell’IMF (ed il bisogno di un accordo stand by di $70milioni) sospese i piani di privatizzazione indefinitamente. Ciò fu seguito da continue, diffuse dimostrazioni contro il governo per i mesi successivi, culminate in una dimostrazione a settembre contro la proposta del governo di incrementare i prezzi dell’acqua, del carburante e l’imposta sul valore aggiunto, in uno sforzo di assicurarsi un piano di salvataggio IMF di $200 milioni [15]. Con le proteste che avevano portato il paese all’immobilità, il Congresso bloccò il pacchetto di misure, in quello che fu visto come un’ulteriore conferma del nuovo potere delle organizzazioni della società civile e di chi protestava contro il governo.

Tuttavia, mentre questi eventi senza dubbio riflettevano la forza crescente della società civile organizzata, come mai in Paraguay, vi era negli eventi più di quello che l’occhio poteva vedere. Le dimostrazioni da maggio a settembre erano appoggiate, e persino orchestrate secondo alcuni, da Lino Oviedo ed il suo partito UNACE, apparentemente in un tentativo di de-stabilizzare il paese e forzare il presidente a dimettersi [16]. Inoltre una delle richieste centrali del movimento era la sospensione della privatizzazione. Eppure il settore statale con i suoi 200,000 è un bastione altamente politicizzato di appoggio al Partido Colorado. Molta della spiegazione per il passo lento delle privatizzazioni dal 1989 è dovuta al rifiuto del Partido Colorado di abbandonare il controllo di quello che è un fondamentale serbatoio di supporto elettorale. Così, piuttosto che un sollevamento spontaneo della società civile, sembrerebbe che ci sia stato qualche grado di coinvolgimento finanziario e organizzativo sia dell’UNACE sia del Partido Colorado, una spiegazione sorretta dal susseguente collasso del CDP.

4. Le Elezioni del 2003 e la presidenza di Nicanor Duarte Frutos

Le elezioni legislative e presidenziali del 2003 furono tenute nel contesto di un Partido Colorado al potere da 55 anni, i cui governi post-transizione erano stati dispotici al loro peggio, corrotti ed inefficienti al loro meglio. Esse vennero alla fine della più inetta amministrazione Colorado dal 1989, con il Paraguay di fronte ad una crisi economica e politica senza precedenti, sotto un presidente altamente impopolare e apparentemente corrotto. Vennero anche tenute meno di un anno dopo i significativi successi dei movimenti sociali raggruppati nella CDP.

Con i partiti di opposizione PLRA e PPQ incapaci di unirsi il Partido Colorado, sotto Nicanor Duarte Frutos, ancora una volta emerse vittorioso con un margine del 13% [17]. Al centro-sinistra, la lista dell’ex-sindaco di Asunciòn Paìs Solidario ottenne il 4% dei voti, ancora una volta non riuscendo ad ottenere appoggio fuori Asunciòn. L’apertamente di sinistra Izquierda Unida, una vasta alleanza di partiti politici, organizzazioni contadine e di comunità [18] non riuscì a ricevere abbastanza voti per ottenere una rappresentanza né nel Congresso né al Senato, con il proprio candidato presidenziale, Tomàs Zayas, che prese lo 0.3% del voto. L’unico successo della sinistra è stato l’elezione di Estanislao Martìnez, il precedente segretario della Organizaciòn Nacional Campesina (ONAC) come senatore PPQ. Comunque, il generale fallimento della sinistra politica ha ancora una volta sottolineato la sua debolezza, mancanza di unità e di risonanza tra la maggioranza in termini di politica istituzionalizzata.

Però la vittoria di Nicanor Duarte Frutos potrebbe non essere stata semplicemente un altra vittoria per il Partido Colorado, né significa necessariamente la continuazione del malgoverno Colorado. Nella sua campagna elettorale Duarte ha cercato di distanziarsi dalle precedenti amministrazioni Colorado, criticando sia la dittatura di Stroessner, sia la elite politica e la corruzione dei governi Colorado, dando enfasi invece alla propria professionalità, efficienza ed onestà nel suo ruolo precedente di Ministro della Pubblica Istruzione. È ancora più importante che la sua piattaforma non solo riflettesse le sue radici contadine e la sua comprensione della tekò, ma andasse oltre la tradizionale retorica nazionalista e populista per concentrarsi su questioni tradizionalmente associate con la sinistra: misure di alleviamento della povertà, riforma agraria integrata, riforma democratica dello stato, misure per combattere la corruzione specialmente tra i settori privilegiati, ed opposizione al neoliberalismo [19]. Addirittura, tra tutti i candidati, egli rispondeva più efficacemente alle richieste del CDP dell’anno precedente, specialmente se si guarda al suo rigetto della privatizzazione, che:

basandosi su ricette straniere o i così detti aggiustamenti strutturali, ha generato povertà tra i popoli dell’America Latina e arricchimento delle elite politiche e del business” (LASCR 1/7/03 p.3).

In questo senso Duarte ha sfruttato le debolezza ideologica delle opposizioni e la debolezza strategica della sinistra politica per assumere un manto di cambio progressivo, un risultato significativo per un rappresentante del partito al potere dal 1946. Se si tratti semplicemente di vuota retorica rimane da vedere, ma riflette in ogni caso la crescente influenza sulla politica istituzionalizzata della sinistra sociale.

5. Conclusioni: Una Sinistra Invisibile?

Il Paraguay è ingolfato in una crisi sociale, economica e politica almeno dal 1996.

In un contesto di crisi economica crescente il GDP pro capite è sceso ogni anno da allora ed in totale di più del 50% (LASCR 27/5/03:3). I livelli di povertà crescente significano che più del 60% della popolazione vive in povertà, con un 20% in estrema povertà (FT 1/803 p.17), mentre il Paraguay ha il dubbio onore di essere il più corrotto ed ineguale paese dell’America Latina [20]. Questa combinazione di povertà strutturale, ineguaglianza, corruzione, crisi e governo di un solo partito avrebbe dovuto essere terreno fertile per una crescita della sinistra.

Invece, per le ragioni spiegate sopra il Partido Colorado è riuscito ad adattarsi con destrezza alla politica con elezioni democratiche e mantenere la sua presa sul potere politico. I partiti di opposizione hanno mancato di sfruttare i fallimenti di amministrazioni corrotte, e rimangono organizzazioni elitarie, top-down, che promuovono personalità prima di proporre politiche, e con la ricerca di un gradimento quanto più ampio possibile a scapito della coesione ideologica, con poca risonanza popolare. Senza un partito nazionale che sia cresciuto dai lavoratori, o dai contadini, o dai movimenti sociali [21], la sinistra politica rimane dispersa tra i maggiori partiti, mentre partiti apertamente di sinistra hanno impatto elettorale minimo. Questo ha condotto ad una profonda disillusione sia con il funzionamento della transizione sia con il funzionamento della democrazia in genere [22], ed è riflessa nell’ascesa di un populismo autoritario nella figura di Lino Oviedo.

Tuttavia, il fallimento dell’opposizione politica non implica il fallimento della sinistra in senso generale. A seguito di una lento, ineguale e difficile crescita in termini di importanza, impatto, popolarità e risultati, dal 1989 i movimenti sociali hanno allargato il loro raggio di azione, il loro gradimento, affiliazione ed istanze, rappresentando una sinistra sociale distinta da, stanca di e meno frammentata della sinistra politica. In questo senso i movimenti sociali possono pure essere divorziati dal sistema politico, ma sono altamente coinvolti nella politica, riflettendo una storica divisione tra politica istituzionalizzata e domande popolari (Medina, 1997). Essi sono anche riusciti ad influenzare sia l’attuazione delle politiche (il successo delle proteste del 2002) e le campagne politiche (il programma e la retorica elettorale di Duarte) in un grado che non ha paragoni durante la transizione e la storia del Paraguay in genere.

La sinistra in Paraguay ha sofferto di cattiva organizzazione, una mancanza di gradimento popolare, errori strategici, repressione, e la natura particolare della politica paraguayana. Di conseguenza, manca della traiettoria storica, della organizzazione politica e del potere di molte delle sinistre dei paesi confinanti. Tuttavia, se pure è dispersa, frammentata e senza potere politico diretto, la recente crescita, influenza ed organizzazione dei movimenti sociali, offre un grado di speranza per il futuro e riflette il fatto che almeno in un senso generale, la sinistra in Paraguay è lontana dall’invisibilità

Bibliografia

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Periodicals

Informativo Campesino is a monthly publication by the Centro de Documentación y Estudios (CDE), Asunción. Individual references are given in the text

Informativo Laboral is a monthly publication by the Centro de Documentación y Estudios (CDE), Asunción. Individual references are given in the text

Latin American Southern Cone Report (LASCR) is a weekly publication. Individual references are given in the text.


[1] Fondato nel 1928, il PCP è stato illegale per la maggior parte della sua esistenza. La sua popolarità crebbe negli anni 40 ma le sue fortune furono irreversibilmente danneggiate dalla guerra civile del 1947, il coinvolgimento in movimenti guerriglieri falliti e la repressione sotto la dittatura di Stroessner. Il PSR fu fondato nel 1914. Malgrado fosse un partito piccolo, è stato il solo partito apertamente di sinistra a vincere un posto al Congresso nel 1923.

[2] Il Partido Revolucionario Febrerista (PRF) è uscito dalla rivoluzione Febrerista del 1936. Esso è rimasto un partito di opposizione legale sotto Stroessner fino al 1977. Più tardi si è unito all’alleanza di opposizione Acuerdo Nacional. Nelle elezioni dal 1989 si è gradualmente ridotto all’insignificanza.

[3] Negli anni 1959 - 1964 un certo numero di unità di guerriglia dell’opposizione in esilio tentarono di invadere l’Argentina. Data la mancanza di appoggio tra i contadini, furono spazzate via dalle forze anti-insurrezionali.

[4] Per una analisi in profondità dell’emersione dei movimenti sociali sotto Stroessner vedi Arditi e Rodrìguez, 1987.

[5] Nelle elezioni Costituenti del 1991 il Partito Colorado ha vinto il 5% del voto, con un vantaggio del 28% sul PLRA. Nelle elezioni legislative del 1993 ha guadagnato il 40%, non una intera maggioranza, ma un vantaggio dell’8% sul PLRA e del 17% sul PEN. Nel 1998 è riuscito ad ottenere il 54 % dei voti contro il risultato del gruppo combinato PEN/PLRA del 43%. E nel 2003, ha ottenuto il 37% contro il 24% del suo rivale più vicino, il PLRA. Per un’analisi delle elezioni tra il 1989 ed il 1998 vedi Riquelme e Riquelme 1997, e Lambert 2000. La sola elezione persa dal Partido Colorado è stata l’elezione vice-presidenziale nel quale il candidato PLRA Julio César Franco ha vinto con il piccolo margine dello 0.7%, una vittoria resa possibile dalla improbabile alleanza del PLRA con il Partito di Lino Oviedo, l’UNACE.

[6] I principali partiti della sinistra, il Partido Democràtico Paraguayo, il Partido de Trabajadores ed il Movimiento Patria Libre, opposero tutti l’APT.

[7] Quando la principalmente urbana APT partecipò alle elezioni costituenti del 1991 ottenne solo il 9% dei voti, malgrado il supporto dei movimenti sindacali e della Chiesa. Nel 1993 il tentativo di formare un PPT (Paraguay Para Todos) fallì ed il partito si unì all’appena formato Encuentro Nacional, una coalizione centrista di dissidenti (ma senza Liberali di sinistra, Colorados e Febreristas) sotto la leadership del businessman Guillermo Caballero Vargas.

[8] Il Partido Liberal Revolucionario Autèntica fu formato da elementi radicali del partito liberale nel 1977 per una opposizione più combattiva al regime di Stroessner. Nelle elezioni dal 1989 ha consolidato la propria posizione sia come principale partito liberale sia come principale partito di opposizione, malgrado abbia perso la propria identità di sinistra e persino qualsiasi significativa differenza ideologica dai Colorados.

[9] È interessante che mentre si presentava come il candidato di opposizione, il leader del PPQ, il businessman Pedro Fadul ha ripetutamente sottolineato di essere “più Colorado dei Colorados”, forse riflettendo la mancanza di alternativa politica proposta dal suo partito. (LASCR 15/42003:2)

[10] Il Paraguay ha due lingue ufficiali, lo spagnolo ed il Guaranì. Sebbene lo spagnolo sia la prima lingua delle elite istruite urbane, il guaranì e lo joparà (una mescolanza di guaranì e spagnolo) sono le lingue della maggioranza povera rurale ed urbana. Il successo del Partido Colorado (ed in molti sensi del PLRA) è in parte dovuto al suo successo nello sfruttare i suoi legami linguistici, culturali e sociali con la maggioranza.

[11] Intervista con il corrispondente della BBC, Andrea Marchaìn, 28.04.2003 in BBCMundo.com.

[12] Per un completo resoconto dell’ascesa al potere di Lino Oviedo, vedi Lambert 2000 e Palau 2002.

[13] Queste erano la CUT (Central Unitaria de Trabajadores), la CNT (Confederaciòn Nacional de Trabajadores), la CPT (Confederaciòn Paraguaya de Trabajadores), la CUT-A (Central Unitaria de Trabajadores - Auténtico), la CESITEP (Central Sindical de Trabajadores del Estado), la CGT (Confederaciòn General de Trabajadores) e la COC-P (Coordinadora Obrera Campesina y Popular), sebbene il numero di membri dei sindacati non sia cresciuto dal 1996.

[14] Il Marzo Paraguayo si riferisce ad eventi avvenuti tra il 24 ed il 28 Marzo 1999, cominciati con l’assassinio del Vice-Presidente Luìs Marìa Argana, continuati con scontri nelle strade ad Asunciòn con i civili a difesa del Congresso contro quello che era percepito come un tentato colpo di stato da parte di Lino Oviedo, e finiti con l’impeachment del Presidente Cubas e l’esilio sia del Presidente sia di Lino Oviedo. Per un resoconto più dettagliato si veda Ultima Hora (1999) Dìas de Gloria, Asunciòn, Editorial El Paìs ed Abente - Brun 1999.

[15] Il pacchetto del governo includeva un incremento del 25% del prezzo del carburante, un aumento del 20% del prezzo dell’acqua, un 40% di incremento dell’IVA, ed un incremento dei contributi pensionistici per il pubblico impiego. Enormi proteste di oltre 30 organizzazioni di produttori e della società civile forzarono il Congresso a ritirare parte della legislazione agli inizi di ottobre.

[16] Se il presidente Gonzàlez si fosse dimesso, il vice-presidente Julio Cèsar Franco avrebbe assunto la presidenza. Franco, del PLRA, era stato eletto vice-presidente per pochi voti nel 2000 con l’appoggio di Oviedo e del suo partito, l’UNACE. Oviedo sperava che come presidente Franco ritirasse le accuse verso di lui per lasciarlo tornare alla vita politica del Paraguay.

[17] Il Partido Colorado ha avuto il 37%, il PLRA il 24%, l’MPQ il 21% e l’UNACE, il partito di Lino Oviedo, il 14 %. Nessun altro partito ha registrato risultati sopra il 10%. Per i risultati completi di tutte le elezioni nel Paraguay post-1989, si veda http//elecciones.pyglobal.com.

[18] Questi includevano il Partido Patria Libre (PPL), il Partito dei Lavoratori (PT), il Partito Comunista (PCP), il Partito Socialista (PSP), più di venti organizzazioni contadine, organizzazioni di vicinato ed il movimento indigeno, Movimiento Indìgena 19 de Abril (M19).

[19] Specificamente, promise di eliminare la corruzione dal servizio doganale e dall’Instituto de Previsiòn Social, e di alzare la raccolta di tasse del 35% (si veda LASCR 11/3/03).

[20] Nel 2002 il Paraguay è stato messo al terzo posto nella Transparency International Corruption Perceptions Index, dietro alla Nigeria ed al Bangladesh (LASCR 3/10/02).

[21] APT nel 1991 potrebbe costituire una eccezione, ma era limitata ad una base che comprendeva solo Asunciòn e non il livello nazionale, che si è riflessa nel fallimento della creazione di una opposizione nazionale nel 1993.

[22] Secondo il Latinobarometro i Paraguayani mostrano un alto livello di supporto potenziale per l’autoritarismo come forma di governo (il doppio della media latinoamericana) ed un basso livello di supporto (sotto il 50% per la democrazia. Si veda The Economist 17/8/2003.